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Gli alberi messi a dimora per omaggiare i premi Nobel che passano in città

L'Amministrazione comunale celebra il passaggio in città di ogni illustre rappresentante della scienza, insignito del premio Nobel, con la messa a dimora di un albero, simbolo di memoria e di saggezza.

Questa tradizione è nata nel 2008, anno in cui è stato piantato il primo albero dedicato a Roy Jay Glauber, premio Nobel per la fisica 2005; fu lo stesso Glauber, in quell'occasione, a piantare, assieme a rappresentanti dell’Amministrazione e dell’Università di Padova, una sofora lungo la passeggiata Francesco Camillotti, in via San Pio X.

Da allora, anno dopo anno, si ripete questo gesto simbolico. Ogni volta che un vincitore di premio Nobel arriva in città per tenere una lectio magistralis al Bo, viene omaggiato con la messa a dimora di un albero, lungo quella che è diventata la “passeggiata dei Nobel”.

Ag oggi sono 17 gli alberi piantati, dedicati ad altrettanti premiati (16 Nobel più una medaglia Fields): platani, sofore, aceri e carpini che costituiscono simboli viventi del passaggio in città di questi grandi scienziati e dei traguardi che gli uomini possono raggiungere con impegno, dedizione e passione.

4worldlovers: I tempi di percorrenza sono calcolati per un escursionista allenato, possono variare a seconda della preparazione e dell'interesse specifico per le particolarità del tracciato.

Da Abano Terme o dalla Strada Provinciale n. 89 via Euganea seguire le indicazioni per Abbazia di Praglia. Arrivati a destinazione, lasciare il mezzo motorizzato presso il parcheggio e raggiungere l'ingresso del sentiero verso il Monte delle Are.

Il sentiero del Giubileo è stato realizzato dal Servizio Forestale Regionale e cofinanziato dall'Ente Parco Colli Euganei e dal Comune di Teolo; itinerario ricco di suggestioni storiche e paesaggistiche, si sviluppa partendo dal parcheggio dell'Abbazia di Praglia, salendo sul Monte delle Are attraverso un bosco a prevalenza di robinia (Robinia pseudoacacia), castagno (Castanea sativa), carpino nero (Ostrya carpinifolia) e querce. Si arriva ad una vecchia strada asfaltata che si segue per circa 300-400 metri, svoltando poi a sinistra in un tratto di pista forestale. In questo punto la vegetazione arborea diventa decisamente xerofila (amante di climi secchi), ed è rappresentata da specie quali roverella (Quercus pubescens), e orniello (Fraxinus ornus). Proseguendo, si abbandona il bosco per attraversare un'area coltivata a vite ed olivo, fino a costeggiare la località detta Casa La Busa dell'Oro terminando il tratto presso un capitello. Ora il tragitto svolta decisamente a sinistra e segue una vecchia strada bianca comunale, dove si riconoscono i recenti interventi per la regimazione delle acque meteoriche. Dopo un tratto di ripida discesa si arriva nella piana prospiciente l'Abbazia; qui il sentiero si sovrappone a carrarecce usate dai contadini per coltivare il mais e la vite. Si percorre in pianura tutto il perimetro dell'Abbazia fino a chiudere l'anello tornando al parcheggio.